mercoledì 13 dicembre 2006

Progetto teatro - Vezzo

Direttore del Progetto: Vezzoli Antonio (approvato dal Miur in data 11/12/2006)

PROGETTO TEATRO

Ormai tutti sappiamo dell’importanza che ha avuto nella cultura europea e non solo, il teatro.
Possiamo già vedere la sua importanza presso i greci, che sono considerati gli inventori – e non a caso – di questo luogo. Il teatro greco era strutturato da tre parti fondamentali, l’orchestra la cavea e la scena, come si nota nei più importanti esempi rimasti, ad Atene, a Siracusa e nella forma completa e altamente suggestiva del teatro di Epidauro. L’orchestra è la parte davanti alla cavea e vi si svolgevano le azioni del coro, elemento caratteristico delle rappresentazioni greche. Di forma generalmente semicircolare. Verso il pubblico è delimitata da una fila di sedili, destinati ai personaggi più importanti, oltre i quali si alza la cavea, destinata al pubblico. Di forma semicircolare, come precisa Vitruvio, appoggiata a un’altura naturale, la cavea era fornita di sedili in pietra disposti a gradinate. Dal lato opposto dell’orchestra stava la scena, che costituiva l’architettura di fondo dell’azione drammatica. Nella fase ellenistica compare il prosceni, pedana sulla quale recitavano gli attori. Un altro aspetto importante che caratterizza il teatro greco sono le Grandi Dionisie. Le Gerandi Dionisie erano le delle feste che avvenivano all’inizio della primavera, il primo giorno era dedicato alla recitazione di odi ditirambiche eseguite da cori accompagnati da flauti, il secondo a cinque commedie, mentre gli ultimi tre erano riservati agli agoni tragici. Ogni giorno venivano rappresentate tre tragedie e un dramma satiresco, preparati da un unico autore; al termine una giuria decideva il drammaturgo vincitore. Tali rappresentazioni erano effettuate nel teatro di Dionisio che conteneva circa 14000 persone e un gran numero di esse era impegnato nell’azione teatrale, è facile immaginare la grandiosità dell’avvenimento che annualmente coinvolgeva tutta la città.
Anche i romani ripresero l’arte del teatro dai greci, anche modificandone – in parte – la struttura unendo fra loro orchestra e cavea. Inoltre il teatro romano non aveva più il senso di quello greco. Infatti il teatro romano doveva istruire la gente, anche in modo politico (l’imperatore aveva anche la decisione di votare la vita o la morte di un attore), mentre quello greco era semplicemente un teatro che mirava a far divertire e nel quale anche le classi meno ricche potevano andare (i ricchi, o chi aveva un po’ più di soldi pagava per i più poveri). Un’altra differenza del teatro romano da quello greco era il fatto che gli spettacoli erano molto cruenti (i famosi spettacoli dei gladiatori).
Nel Medioevo invece assistiamo alle Sacre Rappresentazioni, anche date del fatto del grande valore religioso che era sentito in quel tempo. Le prime sacre rappresentazioni si possono considerare le opere di Jacopone da Todi.
Con l’avvento dell’età elisabettiana in Inghilterra assistiamo al sorgere di un grande teatro, con il genio di Shakespeare. Anche Shakespeare costruisce il suo teatro, e addirittura la sua compagnia teatrale dove e con la quale per un periodo vi rappresenta i suoi drammi.
In Germania, nel corso dell’Ottocento assistiamo al teatro di Richard Wagner, che anche lui – come in Inghilterra Shakespeare – se ne fa costruire uno in Baviera dove rappresentare la sua opera più famosa: L’Anello dei Nibelunghi.
Bisogna ricordare, che anche quella che in musica si chiama opera lirica è una forma di teatro, in musica ma è teatro.
Durante l’Ottocento assistiamo alla costruzione di teatri importanti, ma sicuramente il più importante è il teatro all’interno dell’Ermitage a San Pietroburgo in Russia. Inoltre nel corso di questo periodo di tempo assistiamo anche ai primi spettacoli di danza (si penasi ai balletti della Scala, del Bolscioi, eccetera).
Nel Novecento, che fine ha fatto il teatro? Fino all’avvento dei mass media era quasi consuetudine, se si voleva passare una serata vedendo qualcosa andare a teatro. Poi con l’avvento dei mass media (e della televisione soprattutto) si è persa questa tradizione. Sarebbe bello ritrovarla, ed è l’obiettivo che tale progetto si propone ripartendo proprio dai giovani.

ARGOMENTI SVILUPPATI NEL PROGETTO
1 – Parte teorica
Ø La civiltà teatrale del Novecento
Excursus sui diversi modelli di spettacolarità prodotti nel corso della storia del teatro, con letture e analisi di testi teatrali particolarmente significativi. Civiltà teatrale del Novecento in Europa. Verranno analizzati modelli, teorie, strutture dello spazio, tipologie della recitazione, soluzioni drammaturgiche della crisi del dramma borghese di fine Ottocento alle Avanguardie storiche, del Teatro dell’Assurdo alla nuova drammaturgia. Verranno letti e analizzati testi di autori tra i più rappresentativi del XX secolo, dai Futuristi a Pirandello, da Brecht a Beckett.
Ø Il linguaggio della scena: aspetti teatrini e pratici. Il teatro del Rito. Il Teatro della Ragione
Ø Drammaturgia dell’opera italiana
Le questioni più dibattute sull’opera e tratteggerà i modi in cui musica, testo letterario, recitazione, , produzione teatrale eccetera sono stati via via organizzati per dare vita a spettacoli di teatro musicale. Si analizzeranno soprattutto le vicende della storia dell’opera italiana tra il 1700 e il 1900.
Ø Aspetti del teatro verdiano
Ascolto e analisi drammaturgia di alcune delle principali opere verdine, verranno proposte diverse ed alternative linee interpretative del teatro musicale italiano ottocentesco.
Ø Identità in crisi: maschera e doppio nella commedia latina
Il tema del doppio, nelle sue varie manifestazioni (identità sdoppiata, sosia, gemelli, eccetera), percorre nel tempo svariate letterature, oltre ad essere stato oggetto – è noto – di studi di carattere psicoanalitico. Qui si evidenzierà tale tema nel teatro latino.
Ø Il teatro del “Siglo de Oro”
Inquadrare le principali opere teatrali del Siglo de Oro spagnolo delineando le diverse tematiche affrontate da autori quali Lope de Vega, Tirso de Molina, Calderon de la Barca, eccetera. Le commedie saranno considerate anche in rapporto con l’evoluzione del genere drammatico proposto dalla precettistica e dell’Arte nuevo di Lope Vega.
Ø Teatro e scienza
Intende analizzare un inedito rapporto tra teatro e scienza, partendo da Eschilo per arrivare ai giorni nostri, rivisitando testi ed autori nei quali è possibile verificare una simile relazione, facendo nel contempo intravedere una particolare storia del teatro concepita trasversalmente, anche con strumenti audiovisivi che permetteranno illuminati esemplificazioni: dal Prometeo di Eschilo (origini della scienza), al Candelaio di Giordano Bruno (uso improprio della scienza), al Galileo di Brecht (rapporto tra scienza e potere).
Ø L’attore di teatro. Arte e mestiere
Modelli di spettacolo nella storia del teatro, con analisi esemplare di testi, di scenografie e di idee di teatro. Ripercorrere le teorie, i modelli e le testimonianze della storia della recitazione teatrale, con l’ausilio anche di supporti iconografici e registrazioni video e sonore.
Ø Il tema della memoria
Ø Identità in crisi. Il doppio e la maschera nel teatro antico
Si approfondirà il tema del doppio nel teatro antico, partendo da considerazioni preliminari sul teatro greco (l’Elena di Euripide) e se ne seguirà quindi lo sviluppo nel teatro latino di Plauto, dall’inquieto monologo di Sosia nell’Amphitruo agli equivoci giocati sull’identità delle “comedies of errors”.
Ø Un protagonista sulla scena del teatro romano: lo schiavo
Sulla scena della commedia latina, uno spazio del tutto eccezionale è occupato dallo schiavo, creatore di inganni e motore dell’azione. Si metteranno in luce le caratteristiche di questo personaggio, con particolare riferimento a Plauto, nella cui commedia si fa strumento di un comico, carnascialesco rovesciamento dei valori.
Ø Poesia e teatro alla corte dei Gonzaga
Storia letteraria del Rinascimento attraverso l’analisi di generi e opere. Nell’ambito di una messa a punto dell’ambiente letterario della Mantova cinquecentesca, complici poeti come Bernardo Tasso e il più celebre figlio Torquato, si affronteranno i testi del meno noto, ma significativo Curzio Gonzaga.
Ø Le Baccanti di Euripide
Ci si concentrerà sull’analisi storica, letteraria e filologica di uno dei drammi più enigmatici del teatro euripideo. Oltre al confronto con la produzione superstite di Euripide e con la letteratura ‘dionisiaca’, particolare cura sarà dedicata alla complessa e misteriosa vicenda della sua tradizione manoscritta.
Ø Il teatro dell’età elisabettiana
Introduzione alla letteratura dell’era elisabettiana, privilegiandone la ricca produzione teatrale. A taluni dei drammi di Shakespeare saranno affiancate opere di drammaturghi coevi o tardogiacomiani, con scelte rappresentative anche della varietà dei generi teatrali al tempo praticati.
Ø Le categorie del comico da Aristofane a Dario Fo
Si analizzeranno le categorie del comico dalle origini ad oggi, dalla commedia antica alla satira politica. Il fine è quello di guardare alla storia del teatro da un punto di vista particolare, esplorando la comicità in alcuni testi fondamentali e, con l’utilizzo di strumenti audiovisivi, in alcune messe in scena esemplari: Le rane e La festa delle donne di Aristofane, La donna di Samo di Menandro, Truculentus di Plauto, La Mandragola di Machiavelli, L’uomo, la bestia e la virtù di Pirandello, Io, l’erede di Eduardo, Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo.

2 – Parte pratica
Rappresentazione di alcune opere teatrali, prese da alcuni scrittori analizzati nella parte teorica, e anche quelle inventate dai partecipanti del progetto.
Alcuni esempi:
Ø Amleto
Ø Macbeth
Ø Cosi è (se vi pare)
Ø Amphitruo
Ø Beccanti
Ø La Mandragola
Ø Le Rane
Ø Francesca da Rimini
Ø La Traviata
Ø Carmen
Ø Il Barbiere di Siviglia
Ø Nabucco

Finanziamenti
Ø MIUR (1500 €)
Ø Comunità europea (1500 €)
Ø Regione Lombardia (1000€)

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